giovedì 25 ottobre 2007

Shantaram - Una storia indiana

Ricordo con piacere le vacanze estive e la lontananza dall'aula. Una costante erano i compiti da svolgere. Rigorosamente nei 10 giorni precedenti la ripresa delle lezioni. Ricordo ancora l'obbligo della lettura. Due, tre o quattro libri a scelta da un elenco di classici. Normalmente il metro per selezionare cosa leggere era il numero di pagine componenti un libro. Allora affrontare un libro di 200 pagine pareva un'impresa ai limiti del possibile.

Con il passare degli anni per fortuna ho sviluppato un autentico interesse per la lettura. Ora la scelta dei libri è, ovviamente, dettata dall'argomento trattato dall'autore. Però, per una sorta di anomalo residuo ancestrale, sono ancora piuttosto timoroso nell'affrontare i testi più voluminosi. Per iniziare la lettura di un libro di oltre 300 pagine, ancora oggi, devo trovare importanti stimoli leggendo la quarta di copertina. In assenza preferisco rimandare l'impegno optando per qualcosa di più "leggero". Quanto meno in senso fisico.

Nonostante la mia bizzarra attitudine alla lettura e la naturale avversione per i tomi ipertrofici sono riuscito ad avventurarmi nella lettura di Shantaram, romanzo autobiografico di circa 1.200 pagine! L'aspetto e la mole del libro sono decisamente inquietanti. Ma basta leggere le poche righe di presentazione per capire che si tratta di qualcosa di prezioso. E' un romanzo. Ma è anche la storia (vera) dell'autore: Gregory David Roberts. E' ambientato prevalentemente in India. E questo probabilmente gli dona quel tocco di magia che pervade il racconto dalla prima all'ultima pagina.

Il libro narra una parte della vita di Greg ed inizia in India, a Bombay dove il protagonista giunge nell'estremo tentativo di ricostruirsi una vita. Attraverso una serie di esperienze, anche molto dure, Greg impara a riamare se stesso. E soprattutto gli altri. Trascinato dal susseguirsi degli eventi passa dall'essere turista/fuggiasco a medico di uno slum, attore in film di Bollywood, mafioso, falsario, criminale e difensore dei deboli. In questo straordinario processo evolutivo Gregory impara ad essere indiano. Impara a vivere e ad amare profondamente l'India e la sua gente. Ma forse più di tutto insegna al lettore ad apprezzare questo meraviglioso e contrastato paese.

Shantaram. La dimensione del libro può incutere timore. Ma la lettura è estremamente piacevole. E' sorprendente come si faccia fatica a staccarsi dal libro. Roberts è riuscito a trasmettere tramite la scrittura delle forti emozioni, che toccano in profondità. La passione è presente in ogni singola pagina. Non a caso Johnny Depp, uno dei più intelligenti attori di Hollywood, ha acquistato i diritti per produrne un film. Non a caso la regia è stata affidata ad un'indiana, Mira Nair. Nessun altro potrebbe raccontare la passione e la magia dell'India, della sua gente e l’avvincente storia di G.D. Roberts chiamato Shantaram dai suoi amici, uomo di pace.

Nessun commento: