mercoledì 17 ottobre 2007

Genova: il salone nautico

Mi piace il mare. Parecchio. Mi piace la vita rilassata che si vive al mare. Adoro stare in spiaggia. Per poltrire. Per camminare. Per stare sdraiato in riva. Mi piacciono gli sport acquatici. Dallo snorkeling al surf. Fino alla navigazione in barca. A vela. O a motore. Per scoprire calette isolate, meravigliose opere naturali.

Nonostante questo amore non posso dire di avere una forte passione per le barche. Non ne capisco molto. Certo, subisco il fascino che emana un Riva Aquarama anni '60. Sono attratto dalla bellezza e dalla semplice eleganza delle sue forme scolpite nel legno. Non dall'idea di possederlo. E' inutile, a differenze delle moto, le barche non accendono in me nessuna fiamma. E' una questione di passione. Nient'altro. O c'è o non c'è.

Forse è questo il motivo per cui non sono mai andato a Genova per vedere il salone nautico. Nonostante le numerose occasioni che nel tempo mi si sono presentate. Quest'anno però, contrariamente alle abitudini, ho accettato l'invito di un amico. E devo ammettere che l'esperienza si è rivelata positiva. Forse parte del merito si deve alla splendida giornata di sole. Pur essendo metà ottobre si è dimostrata calda e piacevole come fosse primavera inoltrata. Sarà stata anche l'aria di mare. Il fascino di una Genova che pare risorta. Ringiovanita. Sarà per la vista del mare. Sarà tutto l'insieme ma la giornata, da subito, è iniziata in modo perfetto.

Il salone nautico altro non è che un'incredibile concentrazione di barche all'interno del porto cittadino. Ma che barche! Certo, si parte con piccoli gommoni e canoe gonfiabili da pochi EUR. Ma sono pochi i visitatori che si fermano negli stand minori. La parte divertente consiste nell'ammirare enormi yacht, difficili da avvistare persino nei porti più esclusivi. Barche da 20 piedi fino a oltre 160. Con prezzi folli. Almeno in parecchi casi. Anche le finiture più pregiate e gli arredi più lussuosi ed opulenti sembrano non sufficienti per giustificare prezzi che arrivano fino a 40 milioni di EUR. Partendo dai 100.000 EUR necessari per acquistare "piccoli" scafi da pesca. La nautica è un mondo a se stante. Con le sue regole. Ed i suoi prezzi.

Esiste anche la possibilità di visitare questi gioielli galleggianti. Almeno in teoria. Previo appuntamento è possibile salire a bordo di meravigliosi yacht da milioni di EUR. Forse. In realtà credo che un comune mortale incontri qualche difficoltà nel tentativo di ottenere un appuntamento. Ma io e i miei amici siamo stati fortunati. Abbiamo sapientemente sfruttato il naturale atteggiamento aristocratico e la boriosa postura snob dell'amico architetto. Noto anche come "Il Conte". Simulando genuino interesse e millantando false disponibilità finanziarie e fantomatiche conoscenze altolocate siamo riusciti a farci accompagnare a bordo di uno splendido yacht dei cantieri Giorgi. La barca esteriormente si rivela molto bella. Ma ancor più strepitosa risulta la disponibilità di spazio all'interno. Soprattutto se comparata ai volumi che si percepiscono dall'esterno. E' come se all'interno di una Fiat 500 trovassero comodamente posto 6 persone!

La gentile ed affascinante interior designer che ci ha illustrato i pregi del natante ha ricevuto i nostri sinceri complimenti per l'impeccabile lavoro svolto. Alla fine del tour è stato necessario dissimulare indifferenza quando ci è stato comunicato il prezzo della barca. Solo 600.000 EUR! Molto competitivo! Ci hanno detto. Probabilmente è vero. Certamente conferma il fatto che la nautica, almeno a certi livelli, non è proprio per tutti.

Nonostante l'esperienza divertente non credo tornerò al salone il prossimo anno. Forse fra tre o quattro anni. In me latita la vera passione. E la curiosità non è abbastanza forte. A riprova di ciò mi sono reso conto che la parte che ho maggiormente apprezzato è stato lo stand Bic in cui erano esposti surf da onda. Il mio sport acquatico preferito per la sua semplicità ed il contatto vero con la natura. Ad essere sincero solo li ho provato vera emozione. I mega yacht hanno suscitato in me stupore. Curiosità. Ma nessun desiderio.

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