venerdì 8 giugno 2007

L'ultimo film di Tarantino: Grind House !!!

Mi piace il sushi. Anzi per essere più preciso mi piace il sushi di tonno. Fresco ovviamente. Ad essere sincero però il riso con cui è preparato mi stanca in fretta. Molto meglio scegliere un ottimo sashimi. Zero riso. Devo però ammettere che il gusto non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello di una fiorentina cotta sulla brace, condita con un battuto di pepe e olio di frantoio! A molti piace il sushi. O meglio molti dichiarano di amare il sushi. In realtà mi sembra che nella maggior parte dei casi questa sia una posa, un atteggiamento per conformarsi a ciò che oggi è considerato cool. Molto cool.

Mi piacciono i film di Quentin Tarantino. Mi è piaciuto le Iene. Ho adorato Pulp Fiction (che considero inarrivabile). E ho (quasi) sempre apprezzato tutta la produzione tarantiniana. Spesso sento parlare di Tarantino come di un genio. Tanti lo detestano ma non lo ammettono perchè oggi è decisamente cool. Come il sushi. Però Tarantino è davvero un grande. Fa i film che vuole. Se ne frega (abbastanza) di come verrà accolto il suo lavoro. E quasi sempre fa centro. Lo ha fatto con Kill Bill I & II. Ottimi film ma non proprio all'altezza di Pulp Fiction. Una cosa che però riesce sempre a fare è sorprendere lo spettatore. In positivo o in negativo. Chi esce dal cinema dopo la proiezione di un suo film raramente ne esce indifferente.

Settimana scorsa è uscito il suo ultimo lavoro: Grind House - A prova di morte. Dopo un' accoglienza piuttosto tiepida negli USA è stato rielaborato per l'Europa. Si è evitato di proporlo come double-feature insieme all'episodio filmato da Rodriguez. Ha fatto centro. Le premesse per assistere ad una boiata pazzesca (di fantozziana memoria) c'erano tutte. Tarantino si è messo in testa di rendere omaggio ai film trash degli anni '70, non certo dei capolavori. Invece è riuscito a farcela un'altra volta. La storia è divertente. La regia è grandiosa. Kurt Russell potrebbe artisticamente rinascere come capitò a John Travolta dopo Pulp Fiction. Ma la storia. La storia pur banale, trash ed anche ridicola, in un certo senso, è speciale. Quentin è riuscito a pensare ad un finale assolutamente inconcepibile da altri. Come al solito sa sorprendere. Finisce nel modo più assurdo e divertente possibile (ovviamente taccio e non svelo neanche un dettaglio).

A prova di morte è un ottimo film. Geniale benchè partorito da un nerd amante di squallide pellicole anni '70. Con inseguimenti mozzafiato che bloccano le palpitazioni. Grazie Quentin, ancora una volta non hai deluso.

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